Il turismo come attività di tempo libero implica necessariamente il lavoro; viene inventato nell'Inghilterra di fine '700 e non può essere più confuso con il pellegrinaggio (perchè è un viaggio individuale e non richiede sforzi).
Il Turismo va considerato come un "bisogno culturale" ricollegato alla civiltà industriale e correlato alla conquista di altri diritti sociali come il congedo per malattie o ferie.
Secondo Boyer, non vi è nessun criterio oggettivo che indica ciò che è turistico: lo diviene quando vi è un flusso di visitatori che si rinnova ad opera della "comunicazione turistica" che valorizza certe località e le fa diventare "cose da vedere". Queste ultime variano a sua volta a seconda delle trasformazioni socio-culturali e a seconda del gusto e della sensibilità dell'individuo.
COMUNICAZIONE, insomma, fulcro della costruzione del flusso turistico.
Nei viaggi odierni spiccano il "ritorno al passato" e "la rottura della routine" quotidiana.
Questa penetrazione capillare del turismo è avvenuta secondo Byer tramite processi di imitazione di nuove classi sociali alla ribalta nei confronti delle più alte, che via via continuavano ad andare sempre alla ricerca del "nuovo". Le tendenze attuali, invece, inquadrano nei media l'elemento di incidenza maggiore nelle pratiche turistiche. Secondo Boyer, chi si priva del viaggio non lo fa solo per ragioni economiche o di lavoro ma per questione di mentalità e abitudine, che non comporta comunque nessuna frustrazione o demoralizzazione per questo.
(F.M.)
Il Turismo va considerato come un "bisogno culturale" ricollegato alla civiltà industriale e correlato alla conquista di altri diritti sociali come il congedo per malattie o ferie.
Secondo Boyer, non vi è nessun criterio oggettivo che indica ciò che è turistico: lo diviene quando vi è un flusso di visitatori che si rinnova ad opera della "comunicazione turistica" che valorizza certe località e le fa diventare "cose da vedere". Queste ultime variano a sua volta a seconda delle trasformazioni socio-culturali e a seconda del gusto e della sensibilità dell'individuo.
COMUNICAZIONE, insomma, fulcro della costruzione del flusso turistico.
Nei viaggi odierni spiccano il "ritorno al passato" e "la rottura della routine" quotidiana.
Questa penetrazione capillare del turismo è avvenuta secondo Byer tramite processi di imitazione di nuove classi sociali alla ribalta nei confronti delle più alte, che via via continuavano ad andare sempre alla ricerca del "nuovo". Le tendenze attuali, invece, inquadrano nei media l'elemento di incidenza maggiore nelle pratiche turistiche. Secondo Boyer, chi si priva del viaggio non lo fa solo per ragioni economiche o di lavoro ma per questione di mentalità e abitudine, che non comporta comunque nessuna frustrazione o demoralizzazione per questo.
(F.M.)
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